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      È ridicolo ed è scientificamente assurdo retrodatare i costumi pretesi «puri» nei rapporti sessuali di popolazioni e razze probabilmente di sviluppo recente: l'Uomo più antico che la Scienza oggi conosce è quello della mandibola di Mauer il cui solo aspetto belluino ci impone la credenza in una Umanità bestiale sotto tutti i riguardi forse vivente sugli alberi o nelle oscurità delle foreste come gli attuali ultimi branchi di Gorilli o di Orang. In quei branchi divenuti poi le prime orde e aggregazioni umane la Evoluzione della famiglia e con essa la condizione morale della donna forse seguì linee diverse. Vi sono prove induttive di una formazione famigliare basata sul gran fatto biologico della funzione di maternità dove pertanto la donna costituì il nucleo dell'aggregato e forse vi dominò in quanto era la «madre» (teoria del «matriarcato»); se ne hanno traccie indiscutibili presso molti popoli antichi moderni e alcuni viventi anche se tale assetto sociale non fu generalizzato.
      Può anche essere che dove le condizioni di vita erano favorevoli la famiglia si sia formata sulle unioni monogame come avviene in molte specie animali (la fedeltà coniugale non è sicuramente un privilegio dell'Homo sapiens tutt'altro!); ma dove la vita dei singoli individui era difficile perchè minacciata da nemici o resa incerta dalle scarse provvigioni certo i maschi più forti si crearono con feroce egoismo una famiglia poligama donde i giovani più deboli erano cacciati costringendoli così alla conquista di una femmina altrui o colla violenza o col ratto o colle attrattive dei doni.


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Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





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