Pagina (112/209)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vi è dunque un io somatico che determina la parte denominata egoistica o meglio autistica della condotta individuale. Biologicamente sono tre nell'uomo gli appetiti di questa coscienza centrale: la fame l'amore e il possesso di qualche bene materiale sia tana od osso sia suolo o ricchezza. Attorno a questi tre motivi autistici sui quali deve poi esercitarsi la inibizione svoltasi quale risultato della lunga convivenza tra umani (prescindendo dalle società animali) esiste in tutti noi un io sociale. Con esso il cerchio della coscienza si allarga sempre più e la condotta dell'individuo rispecchia le esigenze le aspirazioni e le contingenze della vita collettiva.
      Ora se l'attività individuale si uniforma agli interessi ed ai sentimenti della collettività si ha la normalità della condotta sotto il rispetto morale; se essa mira al conseguimento dei fini collettivi con preferenza su quello dei fini egoistici si ha l'altruismo ossia la virtù benefica od eroica; se invece prevale l'io somatico o primitivo nella sua irreflessività e nella sua prepotenza egoistica quando si manifesta però nelle sue relazioni con gli altri si ha la condotta antisociale immorale delittuosa. Il peccato perciò non è sempre delitto mentre il delitto è anche e sempre peccato: Dante acuto psicologo e sociologo punisce il primo al disopra nella città di Dite punisce l'altro al disotto nell'Inferno più rude; e così antivede non solo il nostro Diritto positivo vigente ma quello altresì avvenire quale è auspicato dalla Scuola Italiana che considera il delitto in rapporto alla sua antisocialità e punisce il delinquente in graduatoria della sua temibilità.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessualità umana
di Enrico Morselli
Editore F.lli Bocca Torino
1931 pagine 209

   





Dante Inferno Diritto Scuola Italiana