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      Quando il paziente non può da solo nè reggersi, nè camminare, nè agire per il soddisfacimento dei proprî essenziali bisogni, esso diventa di assoluto carico alla famiglia; e qualora questa non ne abbia i mezzi, o gli manchi o gli sia venuta a mancare, egli passa a carico del corpo sociale. La tesi eutanatistica non può riguardare che questi infermi divenuti irremissibilmente incapaci di ogni iniziativa personale, impossibilitati a vivere senza l’aiuto altrui, giunti alla completa invalidità; in altri termini, quelli in cui la malattia si è stabilita permanentemente, ed è diventata cronica con tutto il corredo delle impotenza fisiche ed anche psichiche che contrassegnano l’irreparabile deperimento progressivo terminale.
      Tale è la sorte, in particolare, di certi tubercolosi e cancerosi all’ultimo stadio, dei paraplegici per mieliti, per tabe o per frattura della spina, dei paralitici da ripetuti rammollimenti cerebrali, dei dementi metasifilitici e senili, degli idropici da cirrosi epatica o da vizio cardiaco non più compensato, di tutti coloro, insomma, che il processo morboso, generalizzandosi, porta al deperimento e al dissolvimento in massa dell’organismo, alla cachessia, al marasma. Tristissimo spettacolo, quello di tante creature umane, immobilizzate su di una poltrona, inchiodate su di un letto spesso imbrattato dalle loro deiezioni, in continua attesa di morire se sono conscii del loro destino; talvolta, per fortuna, inconscii, ma non meno compassionevoli! Attorno ad essi invano si affannano le famiglie per addolcirne la penosissima esistenza, invano si prodigano miracoli di carità e si profondono ricchezze che, secondo un rigido criterio economico, costituiscono una vera dissipazione; alla lunga lo zelo cede allo sconforto, ai sentimenti altruistici di affetto e di pietà subentrano la stanchezza e l’egoismo; e se la famiglia non ha mezzi o è venuta a mancare, la Società civile deve accogliere quei miseri e ospitarli nei suoi Istituti di Beneficenza, Ospedali, Ospizi, Ricoveri, Asili, Manicomii.


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L'uccisione pietosa (L'eutanasia)
In rapporto alla Medicina alla Morale ed all'eugenica
di Enrico Morselli
Editore Bocca Torino
1928 pagine 230

   





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