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      I, p. 649), che in Psichiatria, come negli altri campi della Patologia, "esiti immancabili non ve ne sono, tranne quelli dei processi morbosi per loro natura rigorosamente progressivi e che debbono, o prima o poi, travolgere senza misericordia organi e funzioni vitali". E ciò specialmente nelle psicosi dette funzionali, alle quali assai difficilmente e sempre con risultato infido si applicherebbe la distinzione in forme guaribili ed inguaribili. Sarà intanto necessario un esame minutissimo delle reali condizioni psicologiche del presunto demente, con una misurazione esatta del grado di povertà o di annichilamento cui sono giunte le sue facoltà intellettuali, e con ragionato e convincente giudizio della Commissione sulla irreparabilità dei guasti arrecati dalla malattia: bisogna che sia esclusa ogni possibilità di ritorno anche parziale delle facoltà disgregate dal processo morboso. E s’intende che in ogni caso, tanto per infermi fisici quanto per infermi psichici, i verdetti tecnici dovrebbero essere emessi con piena acquiescenza dei singoli Commissari; con che soltanto la loro esecuzione si troverebbe giustificata davanti alla pubblica opinione.
      In riguardo a tutte le altre categorie di individui sopprimibili o per pericolosità sociale o per incapacità assoluta di convivenza o per parassitismo gravoso, la procedura non è stata ancora ben precisata; chiaro è però che le garanzie dovrebbero essere sempre più forti, le cautele sempre più minute, le motivazioni sempre più ragionate.


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L'uccisione pietosa (L'eutanasia)
In rapporto alla Medicina alla Morale ed all'eugenica
di Enrico Morselli
Editore Bocca Torino
1928 pagine 230

   





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