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      1° Un vero "auto-consenso" non può essere dato che da individui in possesso della pienezza delle loro facoltà mentali; ma questo sarà possibile solo in un limitatissimo numero di casi, giacchè il dolore fisico intenso e duraturo, le malattie prolungate ed esaurienti, creano stati emotivi o passionali che o non lasciano integra e lucida la consapevolezza della realtà, o affievoliscono e perturbano la volontà in quanto è scelta cosciente (libera) fra decisioni opposte.
      2° Un "etero-consenso" per pietà, cioè di altri, che abbiano la rappresentanza giuridica del paziente (parenti, famigliari, tutori, ecc.), o il permesso dello Stato (Commissioni giudicanti, responsabilità dei tecnici), può valere, caso mai, per un trattamento medico-chirurgico che importi lesione comunque sia della integrità personale, come in certe operazioni, ma non si capisce come possa in linea di Diritto e di Morale sostituirsi, con un atto che importa cessazione della vita, alla mancante volontà del paziente, massime se questi non fosse più in possesso della facoltà di esprimere il suo pensiero, e quindi neanche di ricorrere alla altrui commiserazione.
      C’è da rilevare in questi "desiderata" giuridici, che permangono le conseguenze di cui abbiamo già parlato: 1° che le persone insanabili di mente e spesso incoscienti esulano dal problema giuridico dell’uccisione per consenso, e quindi non dovrebbero figurare in codesti articoli di Legge, ma passare ad altri che toccassero l’intralciatissimo quesito della inutilità individuale, e non già della intollerabilità di un male; 2° che nei casi di intolleranza di sofferenze "psichiche", la legittimità del verdetto eutanatistico sarà sempre relativa, o in quanto le sofferenze turberanno la coscienza del malato fino alla insensibilità ed all’assenza di libero volere, e si ricadrà nel dubbio se convenga dare o lasciar dare la morte a degli inconsapevoli; o saranno affermate dallo stesso paziente desideroso di liberarsene, e si avrà ancora il dubbio di un’esagerazione da iperestesia o di una pura auto-suggestione, come accade agli ipocondriaci, ai neurastenici, alle isteriche.


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L'uccisione pietosa (L'eutanasia)
In rapporto alla Medicina alla Morale ed all'eugenica
di Enrico Morselli
Editore Bocca Torino
1928 pagine 230

   





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