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      Sarà opportuno porre bene in chiaro che il maggior peso di responsabilità per quasi tutte le autorizzazioni ed esecuzioni dell’eutanasia graviterà sempre sulle spalle del ceto medico. Si tratti di malati comuni incurabili o doloranti, o di esseri deformi e poco accetti alle famiglie ed alla Società, o di anormali, di alienati conclamatamente perduti per "lo ben dell’intelletto", o di criminali (dato che l’eliminazione dovesse, come propone C. Richet, contemplarli in un processo selettivo applicato a scopo di progresso morale), sempre il medico dovrà intervenire, sia come curante degli ammalati e conoscitore dell’indole e natura dei loro mali, sia come perito e giudice tecnico nei casi sotto inchiesta, dubbî e contestati, e nella pratica dell’eugenetica eliminatrice, sia infine come esecutore diretto o indiretto.
      Ve n’è abbastanza per valutare a pieno la posizione della classe sanitaria di fronte al problema dell’omicidio pietoso o selettivo. In più punti di questo mio lavoro ho detto le ragioni per le quali io e parecchi altri colleghi, che serenamente e schiettamente lo abbiamo esaminato nelle sue relazioni con la Medicina quale essa è presentemente, e quale di certo rimarrà ancora per un lungo lasso di tempo, con le sue manchevolezze come Scienza, con la sua possibilità di errare come Arte, restiamo perplessi, anzi piuttosto inclini a rifiutarci di intervenire nelle suddette qualità e pei suindicati uffici.
      Infatti, noi obbiettiamo: - perchè l’Eutanasia, tanto se ammessa in privato per accorciare le sofferenze dell’agonia o per terminare una esistenza fatta insoffribile dal dolore o resa superflua dalla brutale incoscienza o dalla decrepitezza, quanto se applicata per sanzione pubblica ad eliminazione dei soggetti inadatti e nocivi nella procreazione, possa trovar posto impune nel Diritto e nel costume, possa avere una esplicita sanzione quale provvedimento sociale per la rigenerazione della specie, converrebbe che la Scienza o, meglio, l’Arte medica raggiungesse nei suoi giudizi diagnostici e prognostici una perfezione da cui è ancora assai, assai lontana.


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L'uccisione pietosa (L'eutanasia)
In rapporto alla Medicina alla Morale ed all'eugenica
di Enrico Morselli
Editore Bocca Torino
1928 pagine 230

   





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