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      Ma ecco il tempo di domandarci la ragione di sí svariati giudizii sulla donna, mentre i rapporti, che la accostano all'uomo, sono semplici, sono costanti. Il senno e la buona fede, che alcuni scrittori usarono scrivendo di lei, pare avrebbero dovuto condurli a conclusioni piú assennate e meno ingenerose. Ciò accusa una viziatura di sistema forse piú che non passione di dominio o gelosia di proprietà: ed il secolo, che aspira al conquisto d'ogni ragionevole libertà, non troverà esorbitante che la donna cerchi e studii il modo per dove iniziare la propria...
     
      ... Tale è la legge fatale del progresso, legge che non mai tanto apparve come a dí nostri per la portentosa facilità delle comunicazioni, ed il generale sviluppo della vigente generazione sensibile, operosa e concitata...
     
      ... Se all'ignoranza delle verità morali e speculative avvien che s'aggiunga la ignoranza della storia e degli usi e costumi di tutti i popoli (che maggior estensione suol dare alle idee, e maggior quantità di dati presenta all'esattezza del giudizio come per lo piú nelle masse), allora l'opinione pubblica diviene non già organo d'intelligenza, ma misura d'ignoranza.
      Basta la piú leggiera tinta di storia per provarci quanto siano fluttuanti e precarie le opinioni, che non si fondano sui semplici e sovrani emanati della ragione; e siccome di assai poche verità assiomatiche trovasi l'uomo in possesso, cosí veggiamo lo spirito d'un secolo e d'una generazione differire enormemente dalle antecedenti e dalle susseguenti, adottarsi e ripudiarsi i sistemi, modificarsi assiduamente usi, costumi, ed istituzioni ormeggiando lente, ma indefesse il progressivo sviluppo dei popoli, il quale, attraverso a queste molteplici e svariate gradazioni morali, per legge fatale di natura e di provvidenza, sempre sale verso il meglio.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272