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      Ovunque pensa, parla e si agita una esistenza, la sua vita importa a necessaria conseguenza un movimento, una modificazione, uno spostamento, per cosí esprimersi, fra le altre che sono intorno a lei, che cercano stabilire e conservare con essa armonici rapporti.
      Cosí, fin da quando natura ci dà, al dire di Madama Sand, alla libera espansione della vita, noi ci vediamo circondati da una piccola società composta da amici e consanguinei, raccolti a festeggiare la nostra entrata nel mondo, a stringere con noi vincoli di benevolenza, alla quale per dovere di esseri sociali dobbiamo rispondere. Ma i diritti ed i doveri datici ed impostici da codesti rapporti sono troppo noti, troppo naturali, troppo costanti perché occorra arrestarvici. Il naturale buon senso, e gli usi della nostra società rispettano ed amano questi rapporti, che, cresciuti e sviluppatisi con noi, fanno parte delle nostre abitudini, ed estendono per cosí dire i confini della famiglia.
      I rapporti piú importanti per noi sono quelli che noi stessi forniamo col nostro carattere speciale, coll'educazione che ci viene impartita, che ci porta verso un dato elemento sociale piuttosto che verso un altro. I doveri scaturiscono e dallo elemento col quale siamo assiduamente a contatto, e dal grado di suscettibilità che con noi rechiamo intellettivo e morale, e dai bisogni dei tempi e dei luoghi. Laonde, sviluppato lo spirito, il cuore educato, più non rimane a farsi da noi che la semplice applicazione delle apprese dottrine.
      Farà egli bisogno per esempio di dire ad una creatura, che ha cuore, ché si faccia al letto del malato, o di che abbisogni il poverello, o di che cosa difetti l'ignorante?


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





Madama Sand