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      Ella ha risposto colle centinaia, che diffusero e diffondono nella società utili produzioni letterarie, filosofiche e scientifiche; ella ha risposto colle migliaia che si consacrano al conforto dell'umanità sofferente (sia col pubblico esercizio della medicina come nell'Inghilterra e nell'America; sia coll'assistenza agli infermi negli spedali come in tutta la cristianità), all'insegnamento dell'infanzia d'ambo i sessi, e della gioventù femminile; ella ha risposto fondando, dotando, dirigendo asili, spedali, orfanotrofii e ricoveri per ogni sventura, per ogni bisogno, erigendo dei comitati e delle associazioni per provvedere alle vittime delle patrie guerre, ai rifuggiti delle serve provincie: ella ha risposto e risponde tuttavia con quell'entusiasmo, che s'allieta dei sacrificii alla patria chiamata in tanti anni di reazione, e nella aperta lotta in Italia, ed in Polonia; e di troppa luce rifulge la sua solenne risposta perché altro non sia mestieri dire al miscredente se non che, aprite gli occhi e vedete.
      Se taluna di voi, che mi leggete, vita neghittosa e vacua trascinasse, si desti al generoso esempio e vergogni la inutile esistenza in faccia a tanto lavoro ed a tanto bisogno. Pensi, che non è lecito viver quaggiú la vita parassita dell'edera che s'aviticchia intorno all'albero e ne succia l'umore, arrampica sul muro e ne rode il cemento. Chi è inutile quaggiú non è inutile solo, è nocivo, epperò nemico dell'umanità, la quale a giusta vendetta lo opprime sotto il pondo del suo piú tremendo disprezzo.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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