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      Lo schiavo non è mai piú spregevole che quando, colla cieca e muta sommissione, persuade l'oppressore che la sua vittima è nata per la schiavitú.»
      Infatti che fa la penna in mano alla donna, se non serve per la sua causa come per quella di tutti gli oppressi?
      Non basta che la donna, colle molteplici produzioni della sua mente, porti ogni giorno davanti alla società una nuova affermazione della sua intelligenza. Ciò sarebbe come pretendere che un popolo si sbarazzi da uno straniero dominio a furia di legali dimostrazioni. Lotta, lotta aperta vuol essere contro l'ingiustizia e la prepotenza. Non vedete che ogni dispotismo non allarga d'un anello le catene della sua vittima che quando sente stringersi al collo il nodo scorsoio?
      Temete forse l'opinione, il sarcasmo, il ridicolo che l'uomo tenta di gettare a piene mani sulle aspirazioni della donna onde scoraggiarla dal generoso assunto? Tenetevelo per fermo, egli avrà ben piú voglia e diritto di sorridere se non lo fate. Il vantaggio sarà tutto suo.
     
      6. La donna in faccia al diritto
     
      ... La rivelazione di Dio è eterna ed universale avendola egli incarnata nella natura, per lo che, non nelle molteplici modalità religiose deve l'uomo cercare la ragione del suo diritto, ad uniformare i criterii d'ogni nazione, ed a gettare le solide basi di un diritto mondiale; sibbene nella facoltà insita all'essere umano, che prepotentemente gli indica il fine cui è votato, e di cui la facoltà stessa è mezzo e ragione; ed allora sí, che le nozioni del diritto e del dovere saranno piú lucide e salde, e non più eternamente oscillanti, ed esposte alle eventualità che ad ora ad ora minacciano, spostano e modificano le credenze.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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