Pagina (57/272)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E cosí via dicendo, quando vogliansi confondere le risultanze dell'applicazione dei nostri sistemi, colle leggi della natura che l'uomo non istudiò mai con ispirito vergine da criterii preconcetti, coll'animo emancipato dalla segreta ispirazione degli interessi; noi troveremo sempre le nostre classificazioni in faccia a sí sterminato numero d'eccezioni, da persuaderci essere quelle troppo poco attendibili.
      Dalla impossibilità di classificare ne emerge l'incompetenza d'un arbitrato qualunque a determinare le funzioni dell'individuo in faccia al lavoro sociale; e da quella incompetenza ne emerge a sua volta il diritto spettante all'individuo solo di determinarsi ad un genere di lavoro, dietro le attitudini ch'egli sente prepotenti in sé stesso, donde la varietà delle vocazioni, e la libertà della scelta dei mezzi ad assecondarle.
      Ora, una gran parte delle nullità morali, che ingombrano l'umana società, non possono ad altro accagionarsi che a questo incompetente arbitrato che si esercita dall'un individuo sull'altro, e da tutta la società su tutto un sesso.
      Si vollero classificare le morali idoneità dei sessi, e si vollero assegnare a ciascuno d'essi funzioni proprie dietro un tipo ideale escogitato in anticipazione; ma queste diverse attribuzioni parte scaturirono dalla poesia e dalla immaginazione; porzione molta è artificiata dalla forza prepotente dell'educazione, che a tutto riesce sendo l'essere umano eminentemente educabile; pochissime fondamentate dall'osservazione. E tutto questo teorico e gratuito edificio si fece pratico, senza che uomo si curasse di rilevarne le falsità e di deplorarne le conseguenze, mentre nessun filosofo s'attentò mai, ch'io mi sappia, di trovar differenze di carattere e di idoneità fra il maschio e la femmina nelle altre specie d'animali, dal processo della riproduzione all'infuori, nel quale fatto solo formano serie distinta; né mai alcuno sognò di negare forza alla lionessa, o vietar la preda alla tigre, o di disconoscere nella volpe gli astuti accorgimenti, o di trovar l'aquila meno sublime dell'aquilotto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272