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      Una di queste era del sig. avvocato Gabba e portava per titolo Dei diritti giuridici della donna, l'altra era di Anna Maria Mozzoni e s'intitolava La donna e i suoi rapporti sociali, in occasione della revisione del Codice Civile Italiano.
      Il sig. Gabba pur ammettendo il diritto virtuale della donna, non dissimile da quello degli altri cittadini, negava la opportunità e convenienza della sua pratica esplicazione. L'altra, dimostrando il diritto virtuale, negava alla società ed alla legge il diritto di contenderne la esplicazione e la mostrava possibile, opportuna, conveniente. Il Senato fece tesoro del libro del Gabba, e fattosi forte di quello, si pose alla difesa del diritto maritale. L'elemento liberale fece buon viso all'altro e le sue argomentazioni non furono inutili alla opposizione.
      Escito in luce il progetto del ministero ed il controprogetto del Senato, la Mozzoni, spediva cento copie al Senato e duecento alla Camera di un opuscolo intitolato La Donna in faccia al progetto del Codice Civile Italiano. Se era arrivato troppo tardi per ottenere qualche immediato e pratico risultato, avendo le due Camere deciso di accettare in blocco una rifusione dei due progetti presentati, non riesciva affatto inutile ad illuminare l'opinione parlamentare ed extraparlamentare sui bisogni delle donne, sulle ingiuste esclusioni da cui sono colpite, ed a fare avvertire che la donna si svegliava, rifletteva, cercava, protestava, e non s'accontentava piú di essere un fra parentesi nel Codice Civile mentre nel Codice Penale era una completa personalità...


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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