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      Il silenzio, l'indifferenza, gli attacchi indiretti, le insinuazioni odiose, le ripulse ad ogni piú onesta istanza toccano loro ad ogni occasione, e tutto questo viene accuratamente velato sotto pretesti piú o meno plausibili...
     
      ... I periodici e diarii radicali aprono tutti le loro colonne alle aspirazioni femminili, ma uno solo ve n'ha, ch'io mi sappia, che se ne dichiara organo e campione, ed è «la Donna» di Venezia, foglio ebdomadario di poca mole, scritto esclusivamente da donne. Il vario valore degli scritti che vi compaiono prova che questa questione che pochi anni sono era di esclusiva competenza degli ingegni piú elevati e dei caratteri più intraprendenti, è oggi discesa in una sfera piú larga e popolosa, e che i vieti pregiudizii vanno rimovendosi anche da intelletti piú modesti.
      Piú di una donna tenta oggi in Italia l'oratoria, e l'uditorio ne è sempre più o meno affollato, segnatamente quando vi si trattano questioni che toccano alla sua emancipazione: ma non v'è caso che non brillino per la loro invariabile assenza gli uomini della consorteria, i quali si ostinano nel darsi per non intesi nel terreno che va ogni giorno acquistando la tesi abborrita.
      La fatuità del mondo elegante è dessa pure un terribile ostacolo a superarsi. Nei circoli di questo mondo si reputa plateale tutto ciò che è produzione e preoccupazione dello spirito, e, sognando tuttora del sogno millenare del beato d'Assisi, questa casta la pensa come i baroni del mille e cento, che il lavoro e l'occupazione sono plebee; che, se ornate di ciondoli ed insignite di titoli, queste cose possono per avventura tollerarsi nell'uomo, il lavoro della donna non ancor decorato non s'è ancora redento dell'antico marchio borghese.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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