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      » Il suo scopo era di carattere politico e non giuridico, data l'occasione; era la saldatura del movimento femminista a quello operaio.
      Per questo arrivò, con la consequenziarietà che la distingueva, a notare che piuttosto che dei «diritti del cittadino» si sarebbe dovuto parlare dei «diritti umani». Per la maggior parte i delegati all'Assemblea del 1881 volevano limitarsi infatti a dichiarare i diritti del cittadino (cioè dell'elettore); le donne sarebbero rimaste escluse dalle rivendicazioni in quanto non votavano. Di qui l'insistenza della Mozzoni per una formulazione che non lasciasse adito ad interpretazioni restrittive della rivendicazione del suffragio universale.
     
      1. Seduta 11 febbraio
     
      Signori,
      Quando due anni or sono le sparse file della democrazia si raccolsero in un sol fascio onde vincere le forze coalizzate del passato e superare le dighe dietro le quali stagnava la vita e la coscienza nazionale, molte italiane, vedendo per logica successione di idee maturarsi in grembo ai principii preparatorii dell'avvenire la libertà delle donne, fecero adesione al programma della Lega, ricordando ai suoi membri come, facendo voti e dando opera al miglioramento delle condizioni di tutte le classi, esse intendevano essere contemplate nel suo programma di libertà, dacché il concetto del dovere senza il concetto correlativo del diritto non sia che una stupida accettazione di servitú.
      Oggi la Lega della democrazia si aduna numerosa e solenne onde rivendicare alla sovranità nazionale la sua intera esplicazione mediante il suffragio universale.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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