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      Quando un popolo si raduna a solenne protesta egli condanna un principio e ne afferma un altro - chiude un periodo storico ed inizia un'era nuova.
      Democratici! proletari! non chiedete d'essere cittadini! - v'erano cittadini a Sparta e a Roma - ad Atene come a Gerusalemme - eppure v'erano dappertutto colà schiavi e servi e bestie in forma umana.
      Il concetto di cittadino, è concetto meschino, circoscritto nella storia, soverchiato dalla filosofia e dall'etica moderna. Il cittadino suppone il non cittadino, come la proclamazione di una sovranità è l'affermazione di una sudditanza. Ispiratevi alla natura la quale ha fatto degli individui - chiedete di essere uomini e ricordate in pari tempo che l'umanità non è costituita, continuata e rappresentata da voi soli.
      Le differenze fra i due termini che costituiscono l'umanità davanti al diritto di concorrere al patto sociale se concludono alcunché non possono concludere che a questo solo - che l'uno non può rappresentare l'altro senza che prevalga nell'opera sua il sentimento di sé medesimo.
      Infatti nella famiglia legale l'uomo ha rappresentato sé stesso - nel dinastismo ha inventato la legge salica - nello Stato non ha veduto che il maschio - nel matrimonio ha assorbito perfino il nostro nome e la nostra nazionalità - nella polizia de' costumi non ha provveduto che a sé medesimo - negli uffici retribuiti ha accaparrato tutto per sé - nei suoi rapporti con noi si è fatta costantemente la parte del leone.
      Da un secolo ormai la donna protesta contro questo stato di cose in tutti i paesi civili.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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