Pagina (178/272)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il soccorso fraterno ha ormai disseccato le vene - i bisogni enormi della lotta titanica esauriscono i mezzi della rivoluzione e gli sconfitti, usciti dalle file dei combattenti, gemono scorati e impotenti nella miseria, si uccidono per la disperazione, e taluno si costituisce perfino alla polizia russa preferendo il violento e glorioso martirio per mano del despota alla lenta agonia che li uccide nel corpo e nell'anima in mezzo a liberi fratelli.
      E intanto le loro madri, spose ed amiche, impotenti ad aiutarli, tremanti della loro disperazione, si divorano d'affanno e vi stendono le braccia implorando soccorso.
      Donne italiane! Voi che conosceste quei dolori - voi tremaste cosí pei vostri cari proscritti - voi simpatizzerete con quelle nobili sventure - voi adotterete per vostri figli quegli eroi infelici – voi penserete per essi - e le donne russe che piangono presso i freddi focolari sui loro cari proscritti, sapranno che le sorelle d'Italia raccolgono la loro pietosa ereditŕ ed aprono loro la borsa ed il cuore con la generosa simpatia che ispira la sventura e con l'omaggio riverente che č dovuto al martirio.
      XI
      . ALLE FANCIULLE(17)
     
      Questo opuscolo, scritto per suggerimento di Costantino Lazzari, amico ed estimatore della Mozzoni, nel 1885, fu pubblicato insieme con un invito Ai giovani di Pietro Kropotkin per il socialismo.
      La Mozzoni che qui unisce motivi mazziniani, illuministi e libertari, compie in questi anni lo spostamento dal radicalismo all'operaismo socialista. Lo scritto presenta interesse anche come testimonianza della propaganda popolare del tempo, ispirata all'idea del Manifesto comunista del 1848: «Gli operai non hanno patria.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





Italia Costantino Lazzari Mozzoni Pietro Kropotkin Mozzoni Manifesto