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      La condizione sociale e civile delle donne ormeggia il passo complesso della civiltà, questo lo accordate tutti: dunque ha attinenze con l'indirizzo generale del pensiero, col tramutarsi degli ordinamenti civili, col raffinarsi dei costumi, col concitarsi dell'attività generale, col fugarsi dei pregiudizii, col progressivo accertamento delle cognizioni.
      Infatti, la questione della riforma delle condizioni femminili in mezzo alle declamazioni, agli stupori, agli scandali, all'umorismo parlamentare ed extraparlamentare, procede trionfante e, come il vento montano spazza le nubi, cosí, essa disperde mostrandosi le obiezioni che le si parano davanti.
      Fu considerata un delirio, essa rispose ragionando. Fu combattuta col dogma religioso, ed essa ha risposto con la teoria del libero esame, e rinfacciando alla scienza la ribellione alla scolastica. Fu assalita con gli a priori scientifici ed essa additò al secolo l'indirizzo sperimentale e gridò con esso, abbasso alle ipotesi. Le fu scagliata addosso tutta la statistica, ed essa si armò del razionalismo. Le fu imposto silenzio in nome della natura, ed essa ha risposto con perfetto buon senso: prendete lezioni dalla natura e non pretendete dargliene; lasciate alla natura la libertà delle sue manifestazioni eppoi studiate queste manifestazioni e concludete. Le furono rinfacciate le liberalità già ricevute; ed essa ha mostrato l'operaio, il negro e il contadino che hanno ottenuto più in un giorno che essa nel corso dei secoli. L'uomo difende contro di essa il suo diritto divino, ed essa gli chiede, sorridendo, che cosa ne abbia fatto del diritto divino dei re.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272