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      L'avvocato ed il prete armati della doppia tradizione la inseguono senza posa, ed essa si difende consegnando ai musei della dotta antichità i miti dell'uno e facendo vergogna all'altro che, discepolo primogenito della filosofia moderna, oratore instancabile di diritti e di libertà, pubblicista inesauribile, mitingaio ardente, diguazzando come pesce in acqua nel mare magno delle teorie democratiche, vada poi, per conto della donna, a disseppellire le fossili tradizioni pagane e feudali, pretendendo ch'essa s'accontenti dei vivaci colori del ristauro.
      No, o Signori, non ce ne accontentiamo.
      Voi avete fatto una gran corsa in questo secolo, ma noi vi abbiamo ormeggiato davvicino e vi invitiamo a non contenderci il passo.
      Né crediate che pari alle antiche amazzoni che si denudavano i petti quando mancava loro la forza del braccio, andiamo a fare appello ad altri elementi fuorché i razionali. Oh no! Se la nostra ragione è adulta, la vostra è senile. Voi siete altri dai vostri padri che ponevano le donne sulle Cattedre e nelle Accademie e facevano loro il posto ovunque con le volute qualità le cercassero. Lo spirito tecnico ha dato un altro indirizzo alle vostre idee ed ai vostri sentimenti, e con le idee mutano le forme e non v'è nulla da rivederci.
      Noi dal canto nostro, divezzate dall'essere adulate e costrette anzi a reagire contro le multiformi accuse di codardia, d'inferiorità intellettuale, di mancanza di senso giuridico, di incapacità in una grande quantità di cose, siamo rientrate in noi stesse, abbiamo esaminato i nostri pregi ed i nostri difetti e ci siamo permesse di esaminarvi anche voi, spogli del diritto divino, che è scaduto affatto nella nostra opinione ed abbiamo trovato che la nostra ragione procede al par della vostra con la forma sillogistica; che i problemi che travagliano la vostra coscienza, sono gli stessi che turbano la nostra; che la libertà che voi amate, l'amiamo anche noi; che i mezzi coi quali voi conquistaste la vostra, furono indicati dagli stessi principii che debbono rivendicare la nostra; che se lo sviluppo delle facoltà comuni agli esseri umani aiutano e promuovono tutte le singole missioni speciali degli individui, attesoché tutte si fondano sull'impiego delle facoltà razionali, morali e fisiche, e procedono ad uno scopo egualmente complesso, lo sviluppo di quelle facoltà comuni a tutti gli esseri umani non combattono, non inceppano e non guastano nulla neppure nella missione nostra, non solo in faccia alla società, nella quale non siamo che individui come voi, ma anche in faccia alla specie dove il compito nostro è diverso.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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