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      La responsabilità stà al diritto come lo spirito alla materia, e dal difetto di corrispondenza fra la responsabilità ed il diritto, uscirono tutte le violenze che hanno funestato la storia umana. E la storia del dispotismo e della schiavitú, è quella del privilegio e delle esclusioni, della tirannia e delle oppressioni. Noi, uscite dalla rivoluzione filosofica, abbiamo talmente respirato con l'aria questa dottrina, che la disproporzione fra questi due termini stimiamo sofisma in dottrina e barbarie nel fatto.
      Se alla luce di questi principii guardo alle condizioni della donna nella famiglia, nella città e nello Stato non so piú se l'89 è fatto, o se è da fare. Il Codice Penale non vede nessuna logica necessità di convenire le incapacità presunte dal Codice Civile. Sono due parallele che corrono in perfetta indipendenza l'una dall'altra. Anzi, nell'adulterio la responsabilità della parte debole, incapace, passiva, pupilla ed imbecille, è gravissima e maggiore.
      Come! la responsabilità e l'imbecillità possono incontrarsi nello stesso soggetto? l'applicazione della penalità potrà farsi senza un'assurda barbarie sopra un pupillo perpetuo ed incapace?
      Ma, risponde la legge con una innocenza invidiabile, l'adulterio della donna minaccia d'introdurre un elemento straniero nelle famiglie. Ma e l'adulterio dell'uomo, o Signori, minaccia esso tutt'altra cosa?
      La legge dichiara la donna incapace di tutela in genere - la stima però incriminabile per la spinta alla corruzione.
      La considera inetta ad assumere una procura, ma imputabile per abuso di fiducia.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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