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      Eccone altrettante che hanno salvato i mariti ed i figli da catastrofi economiche e hanno ripiantato la casa ed i commerci una e piú volte rovinati.
      Ecco madri che, investite della patria potestà, nell'assenza, e nell'interdizione, nella soppressione dei diritti civili del loro marito, o nella vedovanza, con le sapienti economie, con gli affari ben fatti riporranno a loro tempo nelle mani dei figli il retaggio paterno in ordine ed in aumento.
      Ecco mogli, e molte, che legalmente separate dai consorti, ebbero dai tribunali un voto di fiducia ben meritato nella consegna della prole, verso la quale hanno presentato maggiori guarentigie di moralità, di buon ordine, di savio indirizzo educativo.
      Ecco una quantità di commerci e di industrie nelle cui vele soffia la fortuna incatenata dalla intelligenza pratica delle donne...
     
      ... Quello che dell'ignoranza vuol essere detto dell'inesperienza. Trasportatevi in ispirito al 1859. Ricordate le incertezze, le confusioni, le diffidenze, le velleità, le indeterminatezze che portaste nel primo esercizio del voto. Le antiche divisioni dell'Italia facevano ignoti alle masse uomini e nomi. I candidati che si presentavano a chiedervi i voti erano tutti liberali gli uni piú degli altri e viceversa. Erano tutti patrioti provati, gloriosi avanzi delle cospirazioni, tutta roba sfuggita ai bagni, alle fortezze e ai patiboli dei cessati governi. Di tempo in tempo la voce di un popolano arginava la tumultuosa eloquenza degli avvocati e dei giornalisti, e tentava di veder chiaro fra quella tempesta di argomenti, di affermazioni, di smentite, di protesta, di programmi, di mozioni.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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