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      Noi non vedremmo in ogni atto del potere legislativo una genuflessione, ed in ogni legge votata una umiliazione od un balzello; non vedremmo l'apoteosi non interrotta degli interessi dinastici; e la sconfitta incessante degli interessi popolari - non vedremmo gl'interessi dei forti prevalere, prevalere sempre a scapito degli interessi dei deboli, e il fasto politico passeggiare tronfio e chiassoso come un sovrano orientale fra moltitudini impoverite ed affamate; e non vedremmo correre alle urne una turba rurale, strumento incosciente di chiunque la spadroneggia e la paga, mentre le vostre madri, le vostre spose e le vostre figlie, colte ed intelligenti, vivono in condizione di paria e di iloti, senza voce e senza rappresentanza, senza altra funzione nella famiglia, nella città e nello Stato che quella di contribuire di persona e di borsa ed obbedire.
      Faccio perciò formale invito alla democrazia ed ai socialisti, e per primi ai sodalizii che mi hanno onorata della loro chiamata di voler assumere l'impegno d'onore di imporre ai loro candidati politici il mandato categorico e imperativo di presentare un progetto di legge per il voto delle donne, e di patrocinarlo col maggiore impegno alla Camera legislativa.
      E convinta che lo farete, io mi licenzio da voi, ringraziandovi dell'onore fattomi e sperando potere in un giorno non lontano ringraziarvi a nome del mio sesso.
      XIII.
      L'ORGANIZZAZIONE DEI LAVORATORI(19)
     
      Il brano che segue è tratto da una conferenza indetta dal Gruppo Socialista di Cremona e dalla locale Unione Operaia Istruttiva; è una delle piú belle della Mozzoni, per quanto sia stata quasi improvvisata.


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La liberazione della donna
di Anna Maria Mozzoni
pagine 272

   





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