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      E chi poscia potrà fare il conto di quante idee sieno ristrette in capo di chi ha molto viaggiato pel mondo, ha frequentato tante città, osservati tanti fiumi, monti, e valli, e conosciuti di vista tanti animali di terra e di mare, tanti alberi, frutta, minerali, navi, e tante altre fatture dell'industria umana, che forse noi nelle nostre contrade non conosciamo? Tutto questo con ordine mirabile si truova dipinto in quel picciolo maraviglioso gabinetto, e gli comparisce grande, come fu veduto da lui, nelle distanze ancora per chi vi ha fatta mente, che sono da un luogo all'altro. Le carte geografiche e topografiche sono un ritratto di questa parte dell'umana fantasia, ma troppo inferiori all'originale.
      Finalmente si arriva in qualche maniera a capire, come col veicolo della luce riflessa passino al cerebro nostro le immagini, o le idee, o specie delle configurazioni e de i colori di tanti oggetti, che appartengono alla giurisdizione della nostra vita. Ma in qual maniera la diversità de i suoni, degli odori, de i sapori, e di varie altre modificazioni, de i corpi, le quali si apprendono per via del tatto, s'imprima nel cerebro con segni e caratteri sì distinti, finora da me chiamati anch'essi, benché poco propriamente, idee: questo par bene incomprensibile; e pure siam convinti della giornaliera sperienza, che la nostra fantasia ha varie modificazioni a tal fine, e che essa con fedeltà rappresenta all'anima queste differenze; distinguendo noi, per esempio, i diversi suoni delle campane, degli strumenti musicali, del canto degli uccelli, perché più volte avendo noi udito quei suoni e canti, se n'è impressa l'idea nella fantasia, col cui combinamento poi si viene a riconoscere qual sia o non sia il suono e canto, che torniamo a udire.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212