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      Tutte e due senza fallo vi concorrono, ma senza saper noi, se la volontà, quando la libertà dell'anima è legata dal sonno, possa comandare al corpo, né come il corpo allora ubbidisca alla volontà. Tuttavia è da dire, che la sperienza dimostra, esser mosso il corpo dei sonnamboli a far solamente quelle operazioni, alle quali sono assai accostumati vegliando, e a camminar per quei luoghi o strade, dove tante altre volte hanno l'uso di andare. Noi talvolta ci vestiamo, mangiamo &c. col pensiero altrove, cioè coll'anima applicata ad altri oggetti. Però sembra poter noi inferire, che può l'anima attenta ne i sonnamboli, o pure la fantasia commossa, muovere le membra a quegli atti, a i quali da tanto tempo noi siamo avvezzi. E per conseguente non sembra per sé stessa azion prodigiosa quella del levarsi, vestirsi, e passeggiar per una camera, come spesso avviene a questi tali.
      All'incontro può parere un prodigio il di più, che fanno i nottamboli, cioè lo scendere le scale, senza andare a tastone; il trovar francamente tanti oggetti; e il camminar per le strade, senza rompersi il collo, e il non urtare il corpo nelle pareti. Il che spesso accade, ma non sempre, sapendosi che alcuni di costoro vi hanno incontrata la morte, o pure ne han riportato gravi percosse ed incomodi al loro corpo. Non si accordano gli scrittori intorno al vedere e non vedere di questi tali. Il Villis medico pretende, che essi non solamente odano, ma anche veggano. Carlo Musitano dall'osservar le loro strane azioni, ne inferì, che l'esterno occhio li ajutava.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





Villis Musitano