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      Forse anche niuno potrà mai giungere a determinar con certezza, onde procedano tante straordinarie deformità, che rarissime volte bensì, ma pure talvolta si osservano ne i feti umani, consistenti non solamente nelle macchie suddette, ma in quelle ancora, che si chiamano mostri. Non ci è occhio anatomico, a cui sia permesso di squitiniare tutti i segreti interni della macchina corporea, allorché sta unita coll'anima, ed è in moto, e gli spiriti scorrono per gli nervi e per gli fluidi. Questi medesimi spiriti, che pure ogni saggio ammette, fuggirebbono al guardo nostro, quando anche si dessero finestre, per le quali si potessero mirar le operazioni interne della mirabil fabbrica del nostro corpo; e circa i movimenti di tante ruote del corpo medesimo noi troviamo parecchi insuperabili arcani. Possiamo immaginare di nostra testa, come sieno; ma convien confessare in fine l'ignoranza propria, per ammirar poi l'indubitato sapientissimo architetto di tante cose che non sappiam ben comprendere e spiegare, benché assicurati della loro esistenza. Son io persuaso, che in propositi di tali macchie abbiano voga molte false immaginazioni, danno la gente sì facilmente a macchie il nome di fragole, e di altri frutti, o pur di salame, di vino, e così di altre cose. Contuttociò se non possono gl'immaginazionisti provar concludentemente la loro opinione, forse né pur può evidentemente atterrarla, chi è di parere contrario. Siccome il giornalista fiorentino ha avvertito, si è troppo avanzato il signor Blondel col pretendere, che non si dia comunicazione del sangue materno col feto.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





Blondel