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      Ma niun di essi osserverete, che non fosse nel tempo stesso macchiato di pochi o molti vizj; e se coloro andavano diritto in una parte, zoppicavano poi forte in altre. Però la moral filosofia, per ben assodare i suoi fondamenti, abbisogna della religione, cioè della filosofia cristiana. Gli stessi filosofi pagani, che maggiormente si accreditarono per belle massime, o per la pratica delle virtù, quei furono, che esaltarono la religione, e conobbero la necessità di unirla colla lor filosofia, benché nell'una e nell'altra abbondassero i difetti. Non è già così della religione e divina filosofia de' cristiani, in cui troviamo la perfezione, e in oltre il pregio di essere alla portata di ognuno; di maniera che può facilmente impararla il dotto e l'ignorante, e non meno chi ha l'intelletto acuto, che chi l'ha ottuso. E ciò perché non ci vuol molto ad apprendere la brevità e chiarezza de' suoi documenti, e questi appresi, e ben fissati nel cuore e nel capo, si ha tutto quel che occorre per poter vivere virtuosamente in santificazione e giustizia tutto il tempo del nostro soggiorno sulla terra. Il simbolo degli apostoli non è già un gran libro, ma solamente la facciata di un libricciuolo. Meno ancora è il decalogo. Ed ecco in poco la filosofia de' cristiani, che anche ogni rozza persona, unita alla vera Chiesa di Dio, può intendere ed imparare a memoria, e valersene poi per la pratica del suo operare.
      Ora datemi una persona, che vivamente creda, che ci è Dio autore e padrone del tutto, ed aver egli data all'uomo un'anima immortale: verità, delle quali c'istruisce anche la filosofia e religion naturale; ed incomparabilmente più ci assicura la religion rivelata.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212

   





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