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      Che possano avere la stessa forza le idee intellettuali, che le sensibili, per muovere l'anima nostra alle operazioni, non credo, che alcuno lo possa negare, da che la sperienza ci fa veder tanti altri, che condotti solamente da gli assiomi della morale, o da i documenti della religione, che sono pascolo dell'intelletto, vivono saggiamente, vincendo tutte le suggestioni degli oggetti sensibili; ed altri seguono varie opinioni, anch'esse parti dell'intelletto operano in sì diverse maniere. Anzi maggior vigore dovrebbero sempre aver le idee formate dalla mente, che le apprese per via de' sensi, considerata la superiorità dell'anima rispetto al corpo. E pure, torno a dirlo, la pratica ci fa vedere il contrario.
      Ora tre a mio credere sono le segrete fisiche cagioni, per le quali la fantasia può trarre l'anima ad eleggere i beni sensibili, benché riprovati dalla ragione e a noi nocivi, senza attenersi all'idee dell'intelletto, che ci dovrebbero dirigere, e possono illuminarci per eleggere il vero onesto bene. La prima è, che ne' beni sensibili, sieno utili o dilettevoli, non si dura fatica a tosto riconoscere l'utilità o la dilettazion, che ne può provenire. Appartiene certo alla mente il riconoscere negli oggetti i caratteri dell'utile e del dilettevole: ma ogni lieve pratica e sperienza delle cose sensibili ne può fare avvertita la mente. Osservate i fanciulli con quanta facilità imparino a conoscere per bene utile, l'aver denaro e regali, per cosa dilettevole la musica, i divertimenti, le belle vesti, e certi cibi e bevande.


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Della forza della fantasia umana
di Ludovico Antonio Muratori
Editore Pasquali Venezia
1745 pagine 212