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      Scrama il Re:
      - Brava la mi' Caterina! Tu sie' proprio la ragazza ch'i' cerco, e però ti sposo e ti farò Regina.
      Di no lei nun glielo disse, e nemmanco il padre; sicché lo [21] sposalizio lo conclusan doppo pochi giorni con feste e trionfi dappertutto il Regno.
      Passato del tempo, e il Re e la Regina vivevan contenti come pasque, in nella città ci fu una gran fiera; i contadini, che nun potiedano albergare al coperto, dormivan per le piazze insin sotto alle finestre del Re; quella fiera durava per du' giorni.
      Ora, e' successe un caso buffo, proprio da villani 'gnoranti. Statelo a sentire.
      Viene un contadino con una vacca pregna per venderla al mercato; ma nun trovò una stalla per mettercela dientro. L'oste gli disse, che per lui si poteva accomidare nel balco, e che la vacca la legassi per la capezza a un carro di un altro contadino e che era sotto il portico. In nella notte, eccoti, che la vacca partorisce un redo; sicché, quando il padrone della vacca fu sveglio, era tutto allegro e andette per menar via le su' bestie. Ma salta fori a un tratto il padrone del carro e comincia a sbergolare:
      - La vacca, sta bene, 'gli è vostra; il redo però lassatelo pure, perché 'gli è mio.
      - Come vostro, se l'ha figliato la mi' vacca?
      - Eh! no,- gli arrepricò quell'altro. - La vacca 'gli era lega al carro, il carro 'gli è mio, e il redo 'gli è figliolo del carro.
      E lì letica pure; e dalle parole a' fatti ci corse poco e fu un attimo: agguantano il puntello del carro, e giù botte da ciechi. Si radunò la gente a quel rumore, corsano gli sbirri e disseparorno que' due che si picchiavano, e gli portorno diviato al tribunale del Re.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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