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      Tutta quella brigata di ragazze allegre nun faceva altro che spassarsi, ora a visitar la città con tutti i palazzi e i giardini che c'erano, ora a zonzo per i dintorni in campagna; e la gente rimaneva a bocca spalancata in nel vedere tante belle fanciulle sole e riunite assieme, e crepavan per l'assinto di sapere chi le fossero: però loro badavano a sé, e degli omini curiosi e entranti d'attorno nun ce ne volevano.
      In quel mentre 'gli accadette, che un giorno nell'assettare la cammera Giovanna montò per aria a cavar la polvere da un quadro: l'alza e ci scopre sotto una finestrella da passarci appunto una persona. Che sarà? Ficca gli occhi dientro e vede una cucina, e lì c'era il coco tutto acciaccinato a preparare un desinare, ma tanto ricco, che dicerto nun poteva essere che di qualche Principe. La cucina dell'albergo nun era dicerto: e poi di que' desinari l'oste nun glien'aveva dati mai. Giovanna mezza sbalordita steva lì almanaccando per indovinare di chi fosse tutto quell'apparecchio signorile e quella cucina; poi si messe a esaminare per bene le vicinanze dell'albergo, e finalmente lei s'accorse che la cucina era la cucina del palazzo reale. In nel mumento gli viense in capo di fare una burla al coco. Lo lassa dilontanarsi e sderta schizza nella cucina, assaggia tutte le pietanze, ne piglia delle meglio quante più pole in grembio, e poi a manate butta del sale in quel che resta, e in fretta risale zitta in cammera sua e riserra la finestrella col quadro.
      E vienuta l'ora del mangiare e discorrere assieme, Giovanna diede di que' cibi trascelti alle su' compagne: ma nun gli disse mica d'addove gli aveva portati via; e siccome la chiacchierò di tant'altre cose, nissuna 'gli ebbe tempo di domandargli di nulla.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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