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      - Se proprio la cosa sta così, e pare a' contrassegni, la mi' figliola 'gli è tua. Pigliatela.
      In quel mentre deccoti la Principessa in nella sala d'udienza, che a sentire il trattato principiò a urlare, che il ciabattino era un bugiardo e che lui il Mago nun l'aveva punto morto; bensì il giovane, che tra un po' vieniva al palazzo con le lingue del Mago. Dunque nascette un gran battibecco; ma il ciabattino stiede forte e mostrava le teste dientro al sacco come prova che lui raccontava la verità; e il Re per cagione del contrassegno nun si potette disdire, e gli bisognò, abbeneché con dispiacere, ordinare alla su' figliola di chetarsi, e che s'apparecchiassi pure a essere sposa di quel ciabattino 'gnorante.
      Subbito il Re comandò che s'annunzi al popolo l'avvenimento e che si preparino tre giorni di corte bandita con tre grandi conviti ugni otto giorni, e all'ultimo si sarebban celebrate le nozze. Infrattanto il giovane vincitore vero del Mago s'avviò in verso il palazzo reale: ma quando fu al portone, le guardie nun volsan farlo passare in nissun modo, e anco sentì in nell'istesso momento il banditore che per le piazze deva l'annunzio dello sposalizio della figliola del Re col ciabattino.
      Il giovane 'gli ebbe un bel protestare, e addimandava con impeto che lo lassino discorrere col Re: le guardie nun gli diedano udienza, rimasan dure come massi, e finalmente apparso il ciabattino, lui disse che senza indugio il giovane fusse [66] discacciato per forza.
      Gli conviense dunque a quel poero allocco fuggir via con la su' rabbia e mezzo piagnente, e rifatti i su' passi tornò all'albergo, e si mettiede a ruminare quel che poteva almanaccarsi per impedir le nozze del ciabattino e assieme discoprire tatto lo 'nganno, e che lo ricognoscessano per l'ammazzatore del Mago.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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