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      Doppo si rimessane in cammino, e i giovanotti alla ragazza nun gli devan più noia; ma la gente correva a vedere quella vecchina che parlava tanto sverta e camminava lesta com'un frullino.
      Un giorno le du' donne arrivorno a una gran città e per istrada riscontrorno il figliolo del Re, che era un giovanotto piuttosto allegro, e andeva a spasso co' su' genitori. Quando lui vedde la ragazza travestita da vecchia gli parse di molto buffa, sicché fermò la balia e gli disse:
      - Quella donna, quant'anni ha ella codesta vecchia?
      Arrisponde la balia:
      - Addimandategliene.
      E lui:
      - Nonnina, oh! quant'anni avete voi?
      - I' n'ho centoquindici.
      Scrama il figliolo del Re:
      - Càspita! Nun mi burlate voi? E d'addove siete?
      E la vecchia:
      - Del mi' paese.
      - Ei vostri genitori chi sono?
      [108] - Guà! il mi' babbo e la mi' mamma.
      - E 'l mestieri, che mestieri vo' fate?
      - To'! i' vo a spasso.
      Il figliolo del Re in nel sentire tutte quelle matte risposte rideva a più nun posso; poi dice al Re e alla Regina:
      - Vo' m'avete a fare una grazia.
      Dicon loro:
      - Chiedi pure.
      - S'ha da pigliare questa vecchina allegra in nel palazzo e camparla insino a fin di vita.
      Dissan loro:
      - Sì, come ti garba.
      A farla corta, la vecchina la condussan nel palazzo reale, e gli assegnorno una stanza nel mezzanino, e il figliolo del Re andeva spesse volte ugni giorno a parlargli, perché ci si divertiva. La balia poi, quand'ebbe accomido al sicuro la su' ragazza, se ne tornò diviata a casa sua.
      La finta vecchia, dunque, la steva lì nel palazzo reale, che nun gli mancava nulla; e siccome pareva che 'gli avessi gli occhi cisposi, e' gli messane il soprannome d'Occhi-Marci.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Regina Occhi-Marci