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      - Questa vecchia la si serra in cammera a chiave, quando lei lavora e quando mangia, che nissuno la pole vedere allora. I' vo' sapere quel che lei ci fa lì sola.
      Con questo pensieri il figliolo del Re, quando alla vecchia gli portorno da desinare, se n'andiede al buco della toppa, e vede che la vecchia si spogliava ignuda e poi si levava quella buccia finta, e che di sotto c'era una bellissima ragazza. Nun fece discorsi il figliolo del Re; con un calcio butta giù la porta, nentra in cammera e abbraccia la ragazza diviato, sicché lei tutta vergognosa scappò in un cantuccio a ricoprirsi con quel che potiede.
      Dice il figliolo del Re:
      - Oh! chi siei? Perché tu stevi travestita a quel modo?
      Arrispose con gli occhi bassi la ragazza e gli raccontò tutta la su' storia, e come il babbo, che era pur lui un Re, l'aveva scacciata di casa e maladetta.
      Il figliolo del Re, allegro a quelle novità, corse a chiamare i su' genitori e gli disse:
      - Sapete, i' ho trovo moglie. Una figliola d'un Re. Vienite a vederla.
      Vanno, e la ragazza s'era in quel mentre vestita per bene, che pareva un occhio di sole: e anco il Re e la Regina rimaseno a quella bellezza di quindici anni e al racconto che lei fece di quel che gli era successo. Insomma e' s'accordorno che diventassi moglie del figliolo, e bandirno lo feste per lo sposalizio a tutti i regni vicini e lontani.
      Il giorno del banchetto delle nozze ci viense pure il Re babbo della sposa; ma lui nun la ricognoscette.
      L'apparecchio era, che ognuno aveva a tavola pietanze da sé, e la sposa si mettiede a siedere tra su' padre e 'l su' sposo; ma a su' padre gli fece servire tutto insenza sale, sicché lui nun mangiò propio nulla.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Regina