Pagina (165/665)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Insomma, nascette una lite buscherona, che nun rifiniva mai, sicché tutti e dua i leticatori se n'andiedano davanti al Re, perché lui decidessi; e il Re, sentute le ragioni delle parti, sentenziò che il muletto e' l'aveva figliato il carro e che però gli era del contadino.
      Figuratevi la disperazione del fattore, ché gli pareva dimolto ingiusta la sentenzia del Re! E dappertutta la città lui si lamentava di questa sentenzia, e tutti lo compativano e gli dicevano:
      - Eh! quando la Regina deva anco lei il su' parere, di questi simili sbagli nun ne succedevano davvero.
      Dice il fattore:
      - Che nun gli si pole parlar punto alla Regina?
      Arrisponde uno:
      - Che! 'gli è quasi impossibile. E poi, che vole? Lei nun sentenzia più, perché il Re l'ha proibita.
      Dice il fattore:
      - Se mi rinuscissi però, i' gli vorrei almanco parlare.
      E s'incammina in verso il palazzo reale.
      Arrivo che fu il fattore al palazzo reale, s'accosta a un cammerieri e gli domanda:
      - Galantomo, che si potrebb'egli parlar du' parole alla Regina?
      Arrisponde il cammerieri:
      - Che! 'gli è difficile, perché il Re l'ha proibita di dar sentenzie. In ugni mo', i' mi posso anco provare a fargli motto, e sentire se lei vole ricevervi.
      E difatto sale su al quartieri della Regina, e gli dice che c'è un omo che gli vole parlare.
      Fa la Regina:
      - Vienga pure, i' l'ascolterò.
      Dunque il fattore monta le scale e lo menano in nella stanza della Regina, e doppo gl'inchini e le reverenzie, lui gli racconta la brutta sentenzia del Re e gli addomanda se c'è un rimedio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Regina Regina Regina Regina Regina Regina