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      Ma siccome ci volevano diversi giorni a ammannire ugni cosa, Ruberto di niscosto una mattina se n'andiede a Genova per cognoscere se era vero che la Maria si trovava in nel convento, e invece seppe che la ragazza nun l'avevan più vista da quando lui era stato a pigliarla assieme con la bella Giuditta.
      Allora poi il sospetto gli si trasmutò a Ruberto in una brutta certezza, e si persuadé che la Maria fusse stata morta per aschero dalla su' cattiva mamma e gelosa; sicché tutto addolorato e con un gran odio nel core arritornato alla locanda, insenza dimolti discorsi, fece finta che gli fussano arrivate delle lettere, e disse alla Bella Giuditta:
      - Mi rincresce, ma questo sposalizio bisogna che s'allunghi un po' più. I' ho uto delle lettere dal mi' paese e devo subbito andarmene [143] a Parigi. Dunque, vi prego d'un altro po' di pazienza, e questo matrimonio si concluderà al mi' ritorno, nun dubitate.
      Nun ci fu nulla da replicare, e la Bella Giuditta nun potiede impedirgliela a Ruberto la partenza, abbeneché si disperassi e piagnessi a calde lagrime; sicché la Bella Giuditta viense dibandonata, e se ne rimanette insenza la figliola e insenza l'amante, e nun si possan descrivere i su' gran patimenti.
      Lassamola però patire secondo i su' meriti la Bella Giuditta, e si rivienga alla poera Maria che navicava il mare su quel bastimento, addove l'aveva ricevuta quel Capitano pietoso.
      Con un vento propizio la nave approdò al posto più vicino di Parigi, e sbarcati che furno tutti a terra, la Maria ringraziò di core il Capitano per la su' carità e lo 'ncomido che lei gli aveva dato in nel viaggio, e gli disse, che di quattrini per pagarlo nun n'era al possesso in quel momento che lì, ma che nun dubitassi, perché lei voleva in ugni mo' ricompensarlo a mala pena che poteva.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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