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      Ma la Bella Giuditta scramò, io nel sentire questo racconto: "Ah! povero Re! Che bel matrimonio con una serva, che nun si sa nemmanco di che paese sia e chi l'ha ingenerata!"
      La Maria nun ricercò altro dal messo, perché 'ntese pur troppo che tutto questo scandolo vieniva dalla su' cattiva mamma; e arritornata alla presenzia de' su' soceri gli confortava a nun si sgomentare e s'arrapinava a fargli capire che ci doveva essere stato uno sbaglio di certo, ma 'nsenza però dire d'addove lei credeva fussi nato; sicché dunque i soceri pensorno di rimandare al Principe il messo con un'altra lettera di questo tenore: "Che tutti erano resti maravigliati e affritti in nel sentire che ordini lui aveva scritto a casa; che il popolo tutto di Francia si sarebbe rivolto, se loro avessano azzardato di far morire i figlioli e la madre insenza una giusta ragione e innocenti com'erano; che badassi se mai c'era erro in quel che lui aveva letto, oppuramente nella su' scrittura, perché gli pareva 'mpossibile a loro, che lui potessi dare di simili ordini a' su' genitori."
      [152] Con questa lettera il messo se n'andiede via, ma per su' disgrazia dovè fare la medesima strada di prima; sicché alla locanda di Genova la Bella Giuditta, insospettita che il tiro nun gli fussi rinuscito a bene, alloppiò la bevanda del messo, e in nel mentre che lui dormiva com'un sasso, lei svelta gli cavò la lettera dalla borgetta, e sentito quel che ci diceva dientro, lei ne riscrisse un'altra falsa, addove ripeteva della nascita de' mostri, che nun c'era versi d'abbonirgli nemmanco legati, e che il popolo cominciava a barbottare forte e a dar de' cattivi segni di rivoltarsi.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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