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      Anzi, quando per du' volte ebbi da voi la brutta nova, che la Felicina 'gli aveva parturito que' mostri orrendi, m'arraccomandai che vo' gli custodissi e che, brutti o cattivi che loro fussano, i' gli volevo vedere da per me. Dunque fora! Addove sono le mi' lettere? Le vostre deccole qui.
      [157] Non si pole descrivere come restorno in nel leggere que' fogli! Subbito il Re e la Regina s'accorsano che le lettere nun eran le sue, e portate quelle che loro credevano d'Alessandro, lui pure nun le ricognobbe e si protestò che qualcuno doveva avergliele barattate, chi sa per quale ragione. Insomma, questa scoperta di tradimento, insenza nemmanco potere iscoprire il traditore, addolorò a morte tutti quanti; ma Alessandro poi ci mancò un filo che nun ammattisse, e se nun ammattì davvero, nunistante addiviense tanto tristo e privo di parole, che la su' vita era peggio di quella d'una bestia, e non ci fu modo che trovassino come consolarlo e farlo svagare; lui pensava ugni sempre alla su' Felicina, a' su' bambini, e piagneva dì e notte.
      Oramai era passato dimolto tempo e non si vedeva punto mutamento nel principe Alessandro, quando uno de' su' più fidi amici s'attentò a parlargli accosì:
      - Senti, caro Alessandro, qui bisogna cercare qualche bandolo, perché seguitando la vita che te fai, a poco a poco te ne vai a morire. Se nun altro, pensa che tu sie' l'unico figliolo e erede del Regno, e c'è anco da ricordarsi dello 'nteresso di tutto il popolo di Francia, che forse risica di cascare 'n mano d'un tiranno e sconvolgersi per ribillioni, dato che per isfortuna vieniss'a perdersi la tu' stirpe reale.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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