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      Dunque, amico, fatti un animo risoluto e arritorna alla ragione, che a quel che è stato del rimedio nun se ne pole trovare, e in fondo la colpa nun è tua, né di nissuno, ma di quel traditore che sempre rimane 'gnoto. Pensa, via, a' tu' poeri genitori, e anco a me, se ti garba, che sai quanto sempre t'ho volsuto bene, e che sono affritto in nel vederti in codesto misero stato.
      Si riscotette a queste parole Alessandro, e con benigno viso addimandò al su' amico:
      - Che cosa ho da fare? Nun dici forse male. Dunque, i' t'ascolto. Suggerisci, consiglia quel che ti pare, e per accontentarti sono pronto a darti retta: ché per me tanto del morire nun me ne importa nulla.
      Dice l'amico:
      - Io per me vorre' sortire di Parigi, da quest'aria serrata, e andarmene a svago per la campagna, e lì con un branco di compagni darsi bel tempo, montare a cavallo e più di tutto cacciare le bestie d'ugni sorta dientro alle boscaglie. Gnamo, risolviti, Alessandro; comanda che sia preparato l'occorrente e si vadia via più presto che si pole.
      [158] Nun vo' ire tanto per le lunghe; ma vo' avete a sapere che gli apparecchi di partenza si feciano alla reale e con dimolta contentezza de' genitori d'Alessandro, della Corte e di tutto quanto il popolo; poi, quando ugni cosa fu a ordine, una mattina per tempo si mosse la cavalcata dal palazzo regio, ed era propio un grande e bello spettacolo; la gente steva fitta come il lino per le strade, e sbattevan le mane e bociavano a squarciagola:
      - Viva il nostro Principe Alessandro!


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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