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      La sorte la trovai, veh!
      - Eh! lo so anco io, - disse la vecchia: - ma ora tu risichi di perderla in un mumento, se ti manca il giudizio. Arricòrdati delle parole del Mago.
      Dice Menichino:
      - Nun vi dubitate, nonna, ch'i' le tiengo ben a mente.
      - Chi lo sa! - arrispose la vecchia.
      - In ugni mo' son vienuta qui per darti un [192] avviso. Se nun ti guardi, stanotte al tu' ritorno du' sicari compri dal tu' fratello ènno appostati per ammazzarti. Che nun te ne sie' accorto che il tu' fratello nun ti pole vedere?
      - Che dite voi, nonna? - scramò tutto impensierito Menichino. - Io al mi' fratello nun gli ho fatto che del bene. Se lui è ricco e nun gli manca nulla, lo deve tutto a me.
      - E per questo appunto che lui ti vol male, - disse la Vecchia; - e se del male gli rinusce di fartelo, va' franco, lui te lo farà. Dunque, sta' all'erta.
      - Che rimedio ci pol esser egli? - addimandò Menichino.
      Dice la Vecchia:
      - Per istanotte il rimedio è facile. Tornatene a casa come te sie' vienuto. Ma poi bàdati da te. Omo avvisato 'gli è mezzo salvato.
      E doppo queste parole la Vecchia sparitte.
      A buio fitto, dunque, Menichino diede l'addio a su' amichi, e montato a cavallo ordinò alla verga che la bestia corrisse quanto 'l pensiero per rimenarlo a casa, sicché gli assassini che lo posteggiavano gli ebbano un bell'aspettare 'nvano; nun furno capaci di veder nulla; e la mattina quand'e' feciano il racconto d'esser resti con le mane vote al fratello maggiore, lui dapprima nun ci volse credere; ma poi scramò:
      - 'Gli è lo 'ncantesimo che ha addosso che l'ha salvato!


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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