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      Bisogna addoperarsi in un'altra maniera. Vienite stanotte al palazzo e vo' l'ammazzerete a letto quel superbioso.
      Accosì combinato, quando fu la mezzanotte deccoti i sicari che picchiano al portone, e il fratello maggiore andiede da sé a aprirgli e gli menò su all'uscio di cammera di Menichino.
      Menichino però che steva in sul sospetto 'gli aveva comandato alla verga, che il su' uscio nun si potess'in nissun modo spalancare, sicché i sicari s'arrabattorno inutile sopr'esso, perdettano il tempo e a levata di sole gli conviense fuggir via per nun essere scoperti.
      Il fratello maggiore propio si rodeva dalla rabbia per una simile scorbacchiatura; ma pur troppo fu Menichino medesimo che si buttò da per sé nel botro!
      Passate che furno diverse settimane, e 'gli era la stagione de' cacciatori, anco Menichino si volse prendere questo spasso di cacciare con lo stioppo, e 'nvasato da' preparativi e dall'idea di divertirsi, una mattina a bruzzolo sortì co' cani dal palazzo e si scordò della su' verga 'n cammera.
      Il fratello maggiore, che [193] steva sempre di sentinella per fargli del male, diviato nentra dientro la cammera e si mettiede a sconvolgere gli armadi, il letto, il cassettone, e fruca e rifruca gli viense tra mano la verga fatata in du' pezzi.
      Scrama:
      - Tò! propio 'gli è questo 'l Segreto della sorte di Menichino, altrimenti lui non l'arebbe raccatta dal giardino 'ndove i' la buttai. Ma ora poi lui non l'ha più da rivedere.
      Infurito e insenza pensare a quel che potessi succedere, corre giù 'n cucina con la verga tra le mane e la scaraventa in nella bracia accesa, sicché la verga in un attimo si raddusse in cendere e l'incanto viense distrutto con lei.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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