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      Pietro disperato principia a girare attorno al muraglione per cercarvi un'entrata; delle porte però nun ce n'era di nissuna sorta; soltanto un grand'albero da un lato 'gli aveva una rama sporgente in sul muraglione e lo soprammontava: sicché Pietro nun stiede a far discorsi; s'arrampicò in vetta all'albero, si sdrucolò in sulla cresta del muragliene e di lassù guardava dientro se scoprissi l'uccellino. Lui vedde in quel serrato un bel giardino, e lontano per le terre l'uccellino beccava a su' piacere; sicché Pietro con l'aiuto della rama sporgente dell'albero si calò giù e adagio adagio e con lo stioppo al punto andeva accostandosi all'uccellino per tirargli: quello però al solito fuggì via, ritrapassò il muraglione e disparse.
      Pietro e' nun sapeva più quel che si fare, ma in ugni mo' voleva sortire di lì, e con degli sforzi inutili si provava a rampicarsi su per il muraglione. Che! 'gli era impossibile.
      In nel mentre, dunque, che Pietro non rinusciva ne' su' sforzi, deccoti a un tratto comparisce un Mago, con du' occhi che gli schizzavan foco, e tutto arrabbiato 'gli urlava:
      - Birbone, ladro! ti ci ho colto a sciupinare e a trepilarmi il giardino e le piante!
      Dice Pietro:
      - Nossignore! vo' sbagliate. I' son entro qui per questo e per questo, e non bo uto l'idea di guastar nulla e neppure di rubbarvi.
      Ma il Mago nun volse sentir ragione e gli tralucevano gli occhi dalla stizza, e voleva Pietro morto in tutt'i modi.
      Pietro si trovò al perso con quel Mago rabbioso, e per abbonirlo gli si buttò 'n ginocchioni col supplicarlo che nun l'ammazzassi, e gli fece il racconto per filo e per segno di quel che gli era intravvienuto.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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