Pagina (320/665)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Poi, a male brighe arrivo e sentute le novelle, il Re s'incattivì a bono, e la su' mamma l'aizzava; sicché lui ordinò che vienissano de' muratori e cavata di letto la moglie, la fece murar viva in cucina vicino all'acquaio con una sola finestrina per dargli tutt'i giorni un po' di acqua e un po' di pane, tanto perché la nun morissi, e i servitori dovevano sbeffarla e maladirla in pena della su' mal azione.
      Poera sciaurata di donna, tradita a quel mo' dalla su' socera 'nfame!
      Ma torniamo ora alla cesta con que' bambini serrati dientro e butti in nella gora del Palazzo reale.
      Questa gora finiva in un bottaccio di mulino, e, come si sa, i mugnai ugni tanto s'affacciano per vedere se c'è acqua per far girare le macine. Dunque, il mugnaio di quel mulino s'accorgette una mattina che nel su' bottaccio c'era una cesta a galla, che vieniva giù adagio adagio in verso la cascata; lui lesto corre e agguanta una pertica e tanto fa che tira la cesta alla proda, e a male brighe l'ebbe aperta ci scopre que' tre bambini sempre vivi e che piagnevano dalla fame. Allora pigliò il mugnaio la cesta e diviato la portò in casa alla su' moglie, e tutt'addua almanaccavano per indovinare chi mai avessi dibandonato lì a quel modo quelle tre creature.
      Finalmente disse il mugnaio:
      - Senti, moglie: te ha' sempre del latte e 'n casa c'ènno du' capre. Guà! si ralleveranno questi bambini e si tireranno su alla meglio: quando poi loro saran grandi, e' ci possan anco aitare assieme con gli altri nostri figlioli. Che te ne pare a te?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





Palazzo