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      I' nun n'ho voglia di dormire; mi garba la vostra presenzia, perché mi ricorda la mi' povera moglie, e a sentire una bella novella ci ho gusto anco io. Raccontatela pure, ch'i' l'ascolterò dimolto volentieri.
      Pregata dunque a quel mo', l'Uliva si mettiede a siedere e diede principio alla su' novella, e questa era il racconto della su' vita passata; il Re via via che lei diceva, ugni tanto scramava:
      - Tirate 'nnanzi. E poi?
      E abbeneché capissi che si trattava dell'Oliva, steva sempre in ne' dubbi per via delle mane; finalmente domandò:
      - Ma delle mane che ne fu egli?
      - Le mane a quella sposa della novella, - arrispose l'Uliva, - gli arritornorno per virtù della Vecchina che lavava i panni alla bozza nel bosco, e la sposa con le su' mane rinsanichite deccola dinanzi a' vostr'occhi, Maestà.
      - Dunque vo' siete l'Uliva e questi i bambini mi' figlioli? - disse 'l Re, e s'abbracciorno e baciorno tutti con grand'allegrezza, contenti d'essersi ritrovati doppo tanto ma' tempo.
      Dice il Re:
      - Ma ora bisogna ritornare al mi' palazzo, e la Regina mi' madre la pagherò io secondo il merito delle su' birbonate.
      - Oh! questo poi no, Maestà! - disse l'Uliva.
      - Se lei mi vole propio bene, mi deve imprumettere sulla su' parola, che alla su' mamma nun gli darà nissun gastigo, e neppure noia. Lei, poera vecchia, ha le su' idee; forse credé di far bene per lo 'nteresso di Sua Maestà. Dunque la lassi campare, ch'io per me nun gli vo' male alla Regina e gli perdono di tutto core.
      Intesi a questo mo', la mattina il Re con la su' famiglia arritornò al palazzo, ma della su' scoperta nun gli disse nulla alla Regina.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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