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      Se [369] lui andeva a quel mo' nel paese, ristiava che lo pigliassino per un briccone e lo facessan arrestare.
      In quel mentre però che lui se ne steva lì con que' pensieri, sente a un tratto uno scarpiccìo e vede un branchetto d'omini che gli s'accostorno e gli dissano:
      - Che ci fa' te qui?
      Paolino gliela raccontò la su' disgrazia e quelli si messan'a ridere:
      - Poero grullo! Tu nun sie 'l primo. In quel paese 'gli usa accosì per portar via i quattrini a' forastieri allocchi. Ma no' ti si propone di vienir con noi, che c'è più da guadagnare di quel che te ha' perso. No' siemo ladri e si va nel Campo Santo, addove gli han seppellito il Vescovo con la mitera e il bordone gremo di pietre preziose, e con un anello di diamanti 'n dito. 'Gnamo, te ci aiterai nella 'mpresa.
      Dice Paolino:
      - Ma come volete ch'i' vienga con voi accosì sudicio e molle, e per di più 'n camicia.
      E i ladri:
      - Che ti sgomenti? Qualche vestito ti si dà noi, e al primo pozzo che si trova no' ti si laverà per bene. Su, arrìzzati e sbrighiamoci.
      Gli conviense ubbidire a Paolino; e poi vols'anco provare quel che gli poteva succedere, e al primo pozzo addove c'erano du' secchioni, i ladri presan Paolino di peso, lo messano in uno e lo calorno giù nell'acqua, e a forza di tuffi gli diedano una risciacquata meglio che col bucato; ma Paolino 'gli aveva una gran paura che i ladri lo lassassino là 'n fondo per levarselo di torno; in ugni mo' nun lo tradirno, e nuscito che fu dal pozzo, loro lo ricopersano con qualche straccio e tutti assieme se n'andorno al Campo Santo.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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