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      Pena la testa, se vo' nun ubbidite.
      I soldati presano 'n mezzo Andreino e lo legorno, e il misero giovanotto in quel mentre che partiva per il su' destino, scramò:
      - Padre mio, vo' siete 'ngannato, perché i' sono innocente; ma presto vo' averete a pentirvene della mi' morte.
      Dice il Re:
      - Chetati, sfacciato! Te che avevi 'l core di accecare per insino tu' madre, scambio di guarir me, come prutendevi. Vattene, iniquo, e che nun ti vegga più qui.
      Bisognò che Andreino i soldati lo tracinassin via e lo menorno in una macchia folta lontana dimolte miglia dalla città; ma quando forno lì, volse lui prima d'essere ammazzato raccontare tutta la storia del su' viaggio a' soldati, e finì con persuadergli, che propio su' padre l'aveva ingiustamente condannato alla morte per tradimento degli altri fratelli. Dice:
      - Lassatemi la vita, e vi [381] giuro che i' nun ritornerò più mai al mi' paese.
      I soldati la cancugnavano tra la paura di perdere la testa e la brama di nun verciare il sangue d'un poero innocente; finalmente domandò uno di loro:
      - Che si fa?
      Arrisponde quell'altro:
      - Se lui propio c'imprumette che nun ci scopre e che va via di questo paese, è più meglio contentarlo, e insennonò s'ammazza.
      - Sì sì, ve lo 'mprumetto con ugni spergiuro, ch'i' nun vi scoprirò e che me n'anderò tanto lontano, che nimo saperà mai dov'i' sono, - disse Andreino; sicché i soldati lo slegorno, e lui se ne partì sospirando e piagnendo.
      Allora i soldati com prorno un maiale da un contadino, e cavatogli il core, lo dettano al Re e gli fecian credere che quello 'gli era il core del su' figliolo Andreino.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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