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      Dice:
      - I' son ricco, sapete; a me nun mi manca nulla; de' quattrini e' n'ho a palate; mi manca soltanto di prender moglie per nun arritrovarmi sempre solo. Decco, se una di voialtre fusse contenta di diventare mi' legittima sposa, i la menerei con meco e nun avrebbe più bisogno di lavorare.
      Arrisposan le ragazze:
      - Ma che gli pare a lei! No' siemo avvezze a campare 'n sulle braccia; s'ha il mestieri e nun ci si merita questa degnazione. Nun ci si rinuscirebbe a far da signora.
      Dice il giovanotto:
      - Ma se a me mi garbate, voi a questo nun ci avete a pensare. 'Gnamo! Chi vol esser la mi' sposa? Decidetevi 'n tra di voi, e domani i' viengo per la risposta. Il mi' nome è Tonino.
      Dunque, il giorno doppo, comparisce [387] Tonino daccapo a sentire l'idea delle ragazze e seppe che d'accordo loro avevan concluso, che la maggiore fusse la trascelta per il matrimonio; sicché fissato lo sposalizio, passata che fu una settimana per ammannire il corredo della Tieresa, la mattina arriva Tonino 'n carrozza assieme a quattr'altri su' fratelli minori, con vestuari da festa, catene d'oro, anelli pieni di pietre preziose e il cappello a banda 'n sul cocuzzolo del capo, e finita la cirimonia, loro fecian montare la Tieresa in nella vettura, e detto addio alle du' sorelle, se n'andorno per il su' destino.
      Cammina cammina, pareva che la strada per arrivare all'abitazione di Tonino fusse dimolto lunga; ma quando cominciò a farsi buio, la carrozza si mettiede per un bosco folto, e a un tratto disse Tonino alla Tieresa:


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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