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      Oramai Giuseppe steva da diverso tempo nell'isola, e girandolando per que' loghi trovò della pietra da calcina e della terra giglia da mattoni, sicché gli viense 'n capo di fabbricare una casa, e con quest'idea ne tiense palora al Re.
      Il Re, poer'omo, a quel mo' 'gnorante, e' si mettiede a ridere in nel sentire un simile discorso, che a lui parse una mattìa; ma Giuseppe nun si sperse d'animo, e tanto s'acciaccinò, che quand'ebbe cotto la calcina e i mattoni e ammannito tutto il legname, gli rinuscette dirizzare una casetta discreta a comido del Re e suo, con grande maraviglia e contento di quelle genti salvatiche.
      Anzi 'l Re, per addimostrargli a Giuseppe il su' piacere, e' volse che lo nominassino Vice-Re, com'era uso per le leggi di quel paese, quando gli scoprivano qualcuno dimolto affezionato, e da ultimo gli fece anco la proposta di dargli la su' propia figliola per su' legittima sposa come ricompensa del benefizio ricevuto.
      Questa nova a Giuseppe nun gli garbò, sì perché 'gli aveva una di su' gradimento che ci discorriva alla rifruga, e poi la figliola del Re 'gli era la più brutta ragazza che lui avessi ma' riscontrato; ma rifiutarsi alla brama del Re e' nun s'attentava Giuseppe, né a fuggire e' risti lui e' nun poteva dilontanarsi da quell'isola 'nsenza compagni che l'aitassino e 'nsenza barche per montarci su. Dunque si trovò per forza obbligato a dire di sì, e abbeneché tra lui e la su' amante si struggessino in lagrime, nunistante sì separorno d'amore e d'accordo, e Giuseppe concludé le nozze con la figliola del Re, mentre quell'altra, per nun dare sospetti, sposò in nel listesso tempo un pescatore giovanotto.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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