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      Pareva ammattito. 'Nsenza stare a dire, "che c'è?" agguanta un'accetta e via a gambe a casa de' vecchi per affettargli tutti quanti: ma la fece a sego, perché le ragazze e' s'erano per bene asserragliate e prepare a quell'assalto. Loro istevano alla finestra co' una caldaia d'acqua a bollore, e a male brighe viense Tognarone per iscassinare l'usciale, giù, gliela rovesciorno in sul capo, sicché lui cascò morto stecchito a gambe all'eria.
      Doppo, andorno con un barroccio addove abitava Tognarone, presano ugni cosa, e accosì le diventorno ricche sfondolate e nun patirno più la miseria; e a su' tempo nun gli mancò un bel marito a ognuna, perché dov'ènno quattrini e' giovanotti ci corrano facile in nel mondo.
     
     
     
     
      NOVELLA L
     
     
     
      Il Mercante di sale
      (Raccontata dalla ragazza Giuditta Diddi contadina)
     
     
     
      C'era una volta un signore di nascita, un bel giovanotto, ma no tanto ricco, e lui andeva a veglia da una Marchese per isposarla, s'intende; e questa Marchese, abbeneché aggraziatina, 'gli era però un po' civetta e dimolto ambiziosa; insomma una ragazza con de' cattivi pensieri, e quando si viense a concludere il matrimonio, lei disse al su' damo che nun lo voleva più, perché al su' paragone nun ci poteva stare; a su' petto nun aveva lui abbastanza quattrini.
      Quel poero giovanotto rimanette male a essere licenziato a quel mo' com'un cane, e se n'andiede a casa mezzo 'nvecille per lo spregio partito; sicché su' pa', in nel vederlo con quella faccia scura, gli domandò se gli fusse successo qualche disgrazia.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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