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      - Che, che! I' vo' essergli fedele a ugni patto, - barbottava tra di sé. - Ma s'i' potessi aver la borsa, i' me ne 'ngegnerei.
      Insomma, a forza di daddoli e di discorsi gli rinuscì davvero di farsela regalare quella borsa maravigliosa, e quando l'ebbe in nelle su' mane, co' una scusa si licenziò dal locandieri e si rimettiede in viaggio.
      Ma questa volta i quattrini nun gli mancorno per trattarsi da principe, perché la borsa gliene deva a ugni frucata e 'nsin quanto lui bramava; e camminò tanto e po' tanto, che sortì da quel Regno per rientrare in un [433] altro più lontano, e nun si fermò che all'albergo principale di una gran città.
      L'albergatore pure lui aveva con seco una figliola da marito, ma brutta da nun si raccontare, e in ugni mo' vogliolosa che qualcuno la sposassi.
      In nel vedere quel bel giovanotto ricco di Peppe, lei nun potiede stare alle mosse, e un bel giorno a quattr'occhi gli palesò pane pane che s'era innamorata di lui. Dice:
      - Se te mi pigli, i' ti regalo un cavallino che corre più del pensieri e che è mio. I' l'ho giù nella stalla.
      A Peppe di possedere il cavallino gli sarebbe anco garbato, ma quella brutta ragazza civetta nun gli parse robba per lui; e poi il su' core steva ugni sempre laggiù dalla figliola del primo oste. Dunque con de' ripieghi e un po' di furbizia s'arrabattò per avere il cavallino 'nsenza 'mpegno con la su' padrona, e siccome 'gli era affortunato finì con vienirne a capo, e doppo disse dientro di sé:
      - Ora 'gli è tempo d'arritornarsene a casa.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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