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      Il Re nun volse trandugi e sortì dalle porte della città vestito quasimente alla contadina, e doppo camminato du' o tre miglia, a mezzo d'una collina trovò una casuccia poera e dientro c'era una vecchia sola che lavorava.
      Il Re gli si presenta alla vecchia e la saluta, e poi gli domanda:
      - Che fate voi, nonnina, qui solingola e dibandonata? Nun avete nissuno 'n famiglia?
      Dice la vecchia:
      - Eh! gnorsì. I' ho marito e un figliolo che sono pe' campi: una figliola, bon'anima sua! e' mi mori quand'i' allattavo, e allora i' rilevai la bambina d'un ricco mercante della città.
      Dice il Re:
      - Che si poterebbe vedere la figliola di questo mercante?
      - Uh! ma che gli pare? - sbergolò la vecchia.
      - Lei è tanto paurosa, che nun si presenta mai a nissuno e scappa per insino da su' genitori. Si ficuri! E poi la signora rimbrontola me ugni sempre e mi strapazza s'i' m'arristio al palazzo, perché sospetta ch'i' gliel'abbia avvezza io paurosa la ragazza. I' nun are' core d'andarci, e più [453] anco, la non vede com'i' sono stracciata, tutta sbrendoli? A nentrare in città ho vergogna.
      Dice il Re:
      - Sentite: a questo ci rimedio io e vi vestirò ammodo per comparire; ma vo' avete a menarmi al palazzo del mercante, e si farà accosì. I' mi trasvesto da donna e vo' direte ch'i' sono la moglie del vostro figliolo, e che siemo vienute alla città per comperare de' ninnoli, e che prima d'arritornare a casa si volse vedete la vostra figlioccia per salutarla. Nun vi dubitate, che delle ricompense e delle mance nun ve ne mancheranno, nonnina, se voi mi contentate.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665