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      - Nun ne vo' vedere più. Al diascolo le donne! Moglie io? Nemmanco a farmi l'imperatore del mondo.
      Rifece i su' passi e torno a letto s'addormì, e quando la Vergognosa riviense a giorno dalla festa lui nun ne seppe nulla.
      Al solito, la mattina doppo la balia della Vergognosa e il Re se n'andorno a casa pieni di be' regali, e il Re disse alla donna:
      - Son tutti vostri i regali, e per di più vi do questa borsa di munete come vostra mancia; ma i' bramo cognoscere addove sta la balia della Sfacciata. Insegnatemela.
      - Lei la sta laggiù, - arrispose la donna.
      - Si seguita per la via maestra 'nsino a piè del poggiolo, poi si passa un rio, e alla seconda casa propio e' ci abita la balia che lei vole.
      - Bene, bene! ho capito. Addio! - dice il Re, e se ne va, e traversato che lui ebbe il rio si ritrovò alla casa che cercava.
      'Nentra e nun c'era un'anima lì; chiama, richiama e da ultimo sente una voce che domanda:
      - Chi è? S'accomidi. I' sono 'n cucina.
      - Oh! che fate voi? - scramò il Re in nel [457] vedere una donnarella tutt'acciaccinata d'attorno al foco.
      - Per chi lo fate da mangiare?
      Arrispose quella:
      - Signore, i' ammannisco da cena per il mi' omo e per la mi' figliola, che sono fora a opera. E' mi premono, sa ella? massime da ch'i' perdiedi il mi' bambino di latte.
      - Poera madre! - disse il Re: - e allora come vi siete comportata?
      Dice la donna:
      - Eh! tanto per un po' di consolazione, che per buscarmi qualcosa, io allora e' rallevai la figliola più piccina d'un mercantone della città.
      Scrama il Re:


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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