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      - Che vergogna! Il Re preferire la figliola d'un mercante alla su' nobiltà! In che tempi no' siemo!
      In sul fino della festa il Re sortì e rinentrò a letto, e diede ordine assoluto alle guardie del palazzo, che ognuno potessi andarsene libbero e franco, salvo il mercante e le su' donne; sicché quando gli arrivorno alla porta, la sentinella gli disse:
      - Fermi! Per comando del Re lor signori hanno da rimanere. Anzi, vadiano subbito da Su' Maestà che vole parlargli.
      Il mercante e la su' moglie a simile nova restorno di sasso e 'mpauriti, e il mercante principiò a far de' rimproveri alla Sfacciata:
      - Decco i frutti delle tu' parole 'mprudenti. Ora chi sa che gastigo ci tocca per via di te? Disgraziati noi! 'Gli era più meglio che te nun fussi ma' nata.
      Lei però punto sgomenta, scramò:
      - Sbrighiamoci e si salisca dal Re. Si vederà che prutenzione è la sua, dacché i' son io che arei da rammaricarmi de' fatti sua. Su su, lesti.
      Vanno dunque dal Re, la Sfacciata quasimente a furia, e i su' genitori tentennoni gli tienevan rieto a fatica; il Re diaceva sempre con quelle robbe attaccate al parato del letto.
      Dice lui:
      - Voi, bella ragazza, vi mantienete nel medesimo parere, e vo' ricognoscete per [462] vostra appartenenzia la fascia e l'altre cose che ho qui con meco?
      - Ma sicuro! - arrispose la Sfacciata: - nun son mica invecille. Quella 'gli è robba mia e 'gli è giusto di rendermela. I' la regalai alla figliola della mi' balia e no a lei, e la fascia servì a medicargli la crepantosa che gli era casca in uno sforzo.


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Sessanta novelle popolari montalesi
di Gherardo Nerucci
Editore Le Monnier Firenze
1880 pagine 665

   





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